Architettura bioclimatica: italiani leader nel settore, americani attenti al designArchitettura bioclimatica: italiani leader nel settore, americani attenti al design

Se ne sente parlare sempre più comunemente, se ne scrive e se ne legge, di questa architettura bioclimatica, cha ha l’obiettivo di essere climaticamente responsabile. L’architettura bioclimatica, infatti, è un’architettura arricchita di una connessione con la natura, che tiene conto del clima e delle condizioni ambientali per regolare il microclima domestico.

I principi delle architetture bioclimatiche

Per ottimizzare al meglio le risorse, considerando gli elementi naturali come il sole, il vento, la pioggia e la vegetazione, e per favorire la perfetta coesione tra questi elementi e il design, l’architettura bioclimatica si affida ad alcuni principi cardine:

  • La considerazione dell’idrografia, del clima e dell’ecosistema del territorio in cui avviene la costruzione;
  • La moderazione nell’uso di materiali da costruzione, tra i quali devono essere privilegiati quelli a basso contenuto energetico rispetto ad alta energia;
  • La riduzione del consumo energetico per quanto concerne il riscaldamento, l’illuminazione e il raffreddamento;
  • La riduzione al minimo del bilancio energetico complessivo, che include la progettazione, la costruzione e l’uso dell’opera;
  • Il rispetto dei requisiti di comfort termico, della sicurezza e dell’illuminazione dell’ambiente.

I benefici dell’architettura bioclimatica

L’agenzia per la protezione ambientale statunitense designa con l’espressione “green building” la costruzione di edifici secondo processi ecologicamente responsabili. L’architettura bioclimatica è dunque un esempio di green building poiché, tra i suoi scopi, c’è quello di ridurre l’impatto ambientale, oltre a quello sociale ed economico della costruzione.

In questo modo, impegnandosi per il raggiungimento di un nobile obiettivo, l’architettura bioclimatica si è dimostrata in grado di fornire vantaggi di diverso tipo.

  • Vantaggi ambientali; in quanto sfruttando gli apporti d’acqua naturali si salvaguardano le risorse ambientali. Inoltre, riutilizzando le acque bianche per l’irrigazione o gli scarichi dei water, si assiste ad una riduzione degli sprechi d’acqua.
  • Vantaggi sociali; infatti, le soluzioni a basso impatto ambientale, la regolazione termica degli interni domestici ed una migliore filtrazione dell’aria permettono un maggiore comfort abitativo e un aumentato benessere individuale, portando la qualità di vita complessiva ad un gradino più alto.
  • Vantaggi economici; poiché i costi delle bollette energetiche e della gestione complessiva dell’immobile sono più limitati, dal momento che i consumi sono dimezzati. Inoltre, l’architettura bioclimatica ha il merito di creare nuovi posti di lavoro per diversi progettisti ed altri esperti nel settore.

Quali sono i costi delle architetture bioclimatiche?

Il design moderno delle costruzioni bioclimatiche e l’integrazione di tecniche di ventilazione e di illuminazione, con l’impiego di materiali sostenibili potrebbe indurre a pensare che si tratti di un tipo di architettura estremamente costoso.

Al contrario, l’architettura bioclimatica non necessita affatto dell’acquisto di sistemi complessi e costosi. Serve, piuttosto, una buona progettazione, realizzata secondo delle linee guida. Ciò che conta, infatti, è scegliere una buona localizzazione per la casa, che tenga conto della necessità di esposizione al sole ma anche della necessità di ombra, che esamini la possibilità di raccolta dell’acqua piovana e la corretta finestratura.

Esempi di architetture bioclimatiche

L’architettura bioclimatica è, ormai, diffusa in buona parte del mondo. Sebbene, nel panorama statunitense sia possibile riscontrare una maggiore attenzione al design di queste costruzioni, anche in Italia non mancano degli esempi di questo tipo.

La costruzione maggiormente esemplificativa in questo senso è l’energy box a L’Aquila. Ricostruito dalle macerie dopo il terremoto che nel 2009 ha scosso l’Abruzzo, l’energy box è stato attrezzato con tutte le tecnologie più moderne e funzionali, a basso impatto ambientale, per la produzione di fonti rinnovabili associata all’abbattimento dei consumi energetici. L’egregio lavoro di ricostruzione è stato condotto da Pierluigi Bonomo, architetto che consentì il rivestimento in pannelli di legno lamellare CLT della vecchia e danneggiata struttura di mattoni.