La guida su come far germinare i semi di cannabis

La germinazione costituisce a tutti gli effetti la fase più importante per la crescita del seme. Se non viene eseguita nel modo corretto può però divenire allo stesso tempo molto critica su ogni tipo di coltivazione. Si tende spesso infatti a fare dei piccoli ma grandi errori che possono rovinare per sempre la pianta. Diverse e numerose sono le tecniche di germinazione e quella ad oggi più utilizzata è la terra. Per germinare nel modo corretto occorre però in primis munirsi di un vasetto da 0,4 litri, bagnare il terriccio e infine praticare un foto da 1,5 o 2 centimetri. Il seme va inserito poi all’interno del foro e ricoperto con il terriccio. Nel giorni successivi è fondamentale prestare attenzione all’umidità della terra per fare in modo che le temperature non scendono mai sotto i 18 gradi. La germinazione della cannabis può essere effettuata ugualmente come se si stesse piantando un qualsiasi altro fiore. Ognuno degli espedienti tuttavia, necessita di specifiche condizioni di umidità e temperature in quanto i semi difficilmente tendono a germogliare sotto i 16 gradi. La temperatura in linea di massima dovrà così essere ricompresa fra i 18 e i 25 gradi mentre l’umidità dovrà essere contenuta in una percentuale tra il 75% e l’85%. La guida su come far germinare i semi di cannabis può essere visionata più nel dettaglio qui.

Le attenzioni da rivolgere ai semi di cannabis durante la germinazione

La domanda che spesso le persone si pongono maggiormente al momento della germinazione della cannanis riguarda l’esposizione della pianta al sole. L’esperienza consiglia in questo caso di tenere il germoglio di canapa appena schiuso, presso una fonte di luce diretta ed immediata. E’ fondamentale quindi disporre di una fonte luminosa adatta. Il tempo relativo alla germinazione dei semi tende a variare a seconda della varietà e della freschezza del seme e spesso potrebbe accade che, vista la mancanza di tempestività nell’accudire la pianta oppure la tenuta dei germogli al buio, il seme produca uno stelo più allungato in quanto cerca di trovare un pò di luce. In questo modo però la pianta finisce per strozzarsi alla base e di conseguenza a danneggiarsi durante la fase considerata essere più delicata. La germinazione può comunque essere considerata a tutti gli effetti la prima fase di vita della pianta. Il procedimento inizia quando vi sono alcuni specifici parametri ambientali come ad esempio l’umidità elevata oltre il 90% e una temperatura compresa fra i 18 e i 20 gradi. Soltanto quando il seme inizierà ad assorbire acqua, tenderà ad assumere una dimensione più notevole con la conseguente rottura delle pareti esterne. Il seme quindi si apre ed esce dalla radice facendo spuntare il germoglio. Solitamente i semi di cannabis tendono a germogliare tra i due e i quattro giorni.

La germinazione di semi in terra o acqua

I semi di cannabis possono germinare in diversi metodi ma la soluzione più utilizzata è quella di posizionare il seme sotto terra, su di un terreno umido come qualsiasi altra pianta. Oltre a tale sistema è possibile far germogliare la cannabis in acqua bagnando il seme con un semplice tovagliolo di carta. Una volta trascorsi due o tre giorni il germoglio spunterà e andrà collocato immediatamente a terra. Utilizzando uno dei due metodi in questione, potrebbe però verificarsi degli inconvenienti legati soprattutto al marciume del seme, se l’acqua non viene ponderata con attenzione. Il seme ha bisogno infatti di un’umidità pari al 75% per schiudersi ma non dovrà rimanere bagnato a lungo altrimenti rischia di marcire e di morire. Nella germinazione in acqua occorre invece scegliere di prediligere dei supporti come ad esempio cubi di lana roccia, oppure dischetti di torba pressata. La fase della germinazione della cannabis richiede quindi una pratica molto delicata e precisa che se non viene eseguita in modo corretto rischia di far rovinare il seme per sempre.