Arnia per apicoltura

In questa guida ti spiegheremo come fare il miele in casa con un’arnia per apicoltura, e poi ti diremo anche quali sono i fattori più importanti ai fini della scelta. Oggi le api rappresentano un bene sempre più prezioso, non solo per via della produzione del miele, ma anche per una questione di biodiversità. Essendo una specie a rischio, ma fondamentale per l’impollinazione di molte piante e colture, è importantissimo partecipare al suo rilancio. Grazie ad alcune soluzioni all’avanguardia, tutti noi possiamo contribuire, senza per questo dover fare chissà quale fatica. Vediamo quindi di approfondire questo argomento.

Cos’è l’arnia per l’apicoltura

L’arnia non è altro che una struttura progettata per ospitare una colonia di api domestiche, anche se la sua forma può cambiare a seconda dei modelli e delle tipologie. La più classica è la struttura a casetta, utilizzata di frequente dai coltivatori, e spesso costruita su misura e in base alle specifiche necessità di chi la userà. Qual è lo scopo delle arnie per le api? È molto semplice da intuire: i prodotti in questione nascono per consentire a questi insetti di produrre il miele in tutta tranquillità, e ciò avviene dividendo le zone di covata da quelle di stoccaggio. La struttura, non a caso, ospita sempre un melario che può essere estratto dal suo alloggiamento, il tutto senza provocare danni o disturbo alle api.

Le arnie per api domestiche

Se ti stai chiedendo come produrre il miele in casa grazie ad un’arnia per apicoltura, è bene che tu sappia che oggi alcune aziende hanno lanciato sul mercato dei prodotti appositi per questo. Si parla ad esempio della start-up tricolore Beeing, e della sua B-Box, una piccola scatola compatta e separata in due aree: la prima zona funge da contenitore per il miele, mentre la seconda ospita appunto la covata. Ci si trova di fronte ad un articolo che può essere usato sia in giardino che in casa o sul balcone, dunque particolarmente versatile. In secondo luogo, è facilissimo da utilizzare, visto che non richiede di indossare i guanti, ed evita poi le punture delle api.

Come scegliere l’arnia per api

Non tutte le arnie sono uguali, dato che possiamo trovare alcune differenze importanti da modello a modello, quindi ci sono dei fattori che richiedono un po’ di studio. In primis la struttura, che può essere modulare o meno: la prima opzione è la più efficace, e non a caso viene sempre scelta dagli apicoltori professionisti. La presenza dei moduli, infatti, diventa essenziale quando abbiamo la necessità di scambiare le componenti delle varie arnie. Dunque quando decidiamo di creare un vero e proprio apiario, magari sviluppandolo in verticale, aggiungendo più melari insieme. Contano ovviamente pure le dimensioni del contenitore, soprattutto per chi desidera crescere una colonia di api molto ampia (dai 50 mila ai 60 mila individui).

Tipologie di modelli

In vendita possiamo reperire diversi tipi di arnia per l’apicoltura, come nel caso del modello Langstroth, modulare e quindi ottimo per chi desidera in seguito espandere la propria colonia di api domestiche. L’unico limite di questa categoria di arnie è il peso abbastanza elevato, che le rende piuttosto complesse da maneggiare, quindi poco adatte per un principiante. Un secondo modello interessante è il Dadant-Blatt, una versione nata da una serie di modifiche effettuate sulla Langstroth. Le sue caratteristiche? È più alta rispetto al modello precedente, ma è al tempo stesso più compatta e pratica da utilizzare. Ciò viene reso possibile da un grado minore di modularità, che rappresenta dunque lo svantaggio principale della Dadant-Blatt.

Altri due modelli che meritano di essere citati sono la Warré e la Top Bar. La prima è molto classica, considerando la sua struttura verticale a casetta e la composizione a 4 moduli, mentre la seconda si sviluppa in orizzontale. Quali sono le peculiarità di questa arnia per api? La possibilità di controllare con maggiore efficacia i livelli di umidità e le temperature, ma il prezzo della struttura in questione supera di gran lunga le medie di mercato. La Top Bar, invece, è del tutto assemblabile e più economica, quindi è perfetta per chi ama il fai da te e la praticità d’uso. Purtroppo questo modello complica la fase di estrazione del miele.